com’è straniante questa visione
nuvole bianco latte intrecciate
graffi di ruggine tra le siepi
un tempo l’immaginario viveva
in trame intricate di fili d’erba
ora abbiamo l’inutile tutto
ci manca l’anima purtroppo
dividiamo strade e campagne
subiamo la piena del torrente
recintiamo i boschi del plenilunio
guardiamo inermi le rovine
di questo paesaggio sventrato
eretica parodia della modernità.

Gennaio 2011