La transumanza delle idee si ripropone
lungo i versanti dell’anima
attraversa le autostrade che portano al mare
suoni confusi di gomme bruciate
cantieri dell’illusionismo
teatri malandati senza più maschere
per uno spettacolo troppe volte replicato.

Il paradiso è oltre la staccionata
un eden masticato in fretta
senza neppure smaltirne le scorie
una cavalcata a pelo sopra il catrame fresco
aggrappandosi allo specchietto retrovisore
un salto senza rete di solida inquietudine
mostrando alla folla la migliore dentatura.

Appare infine l’universo degli incanti
con le sue luci fredde e gelatinose
paese dei balocchi per uomini malati
Legoland per adulti tristemente griffati
e meno male che ci rimane il tramonto
con i suoi spicchi di arancia rossa
increspati di irriverente foschia.

Aprile 2006