Si sono svolte, nelle giornate di sabato 25 e domenica 26 settembre, a Falconara Marittima, le cerimonie di premiazione del Premio Poesia Onesta 2021, organizzato dall’Associazione Culturale Versante.
Nell’occasione è stata presentata l’antologia del Premio, che ha come titolo Nell’anno di Dante – “… la morta poesì resurga” e che è curata come sempre da Fabio Maria Serpilli, autentico propulsore dell’Associazione Versante e del Premio stesso.
L’antologia si presenta come un volume corposo (284 pagine) e assai ben curato.
All’interno si trovano i testi degli autori e delle autrici che sono risultati vincitori e finalisti nelle sezioni dedicate ai testi inediti del Premio Poesia Onesta 2021 – XVI edizione ed è corredata dalle incisioni di Giovanni Turria, con una nota di Gastone Mosci.
L’antologia è stata realizzata in collaborazione con Assemblea Legislativa Marche e Comuni di Ancona, Camerata Picena, Falconara Marittima, Chiaravalle, Agugliano.
Di Fabio Maria Serpilli è l’introduzione all’antologia: un breve saggio dal titolo La nuova poesia fino agli anni ‘70.
Nella parte dedicata alla Sezione A del Premio (Silloge inedita di poesie in italiano) figurano anche i testi della mia silloge intitolata MMXX.
Riporto qui un breve estratto della nota di lettura che mi ha dedicato lo stesso Serpilli: “E all’improvviso dopo tanto correre, il poeta si concede una sosta per non cadere nell’imbuto del tempo e perdersi nell’oblio di una vita passata che pure ha avuto momenti di ‘quasi’ felicità. Una pausa per ritrovare gesti e parole che hanno trapuntato l’esistenza. Una immersione nella memoria per fare emergere persone e situazioni evanescenti e chiedersi se le esperienze provate abbiano avuto un senso.”
Grazie di cuore a Fabio Maria Serpilli, alla Giuria tutta e all’Associazione Versante.
Di seguito il testo che ho letto alla cerimonia di premiazione, dal titolo incidenti di percorso.
incidenti di percorso
ai margini di un marciapiede irrisolto
di una foresta pluviale incompleta
a ridosso di una montagna incantata
di un equinozio rumoroso
piove un catalogo di nubi gialle
i visi delle donne hanno rughe nuove
amo vederle con la pelle bagnata
scuotere i capelli nell’uscire
dall’acqua ed è in quel preciso istante
che ritrovo la tempesta raccolta
in un bicchiere di carta è in quel
preciso istante che ricordo assai bene
certi tragici amori non corrisposti
che cos’erano in fondo se non
banali incidenti di percorso
piccole macchie da cancellare
fotografie da sminuzzare
tralasciando il malessere oscuro
solo così avverrà la liberazione
non ci saranno inopportuni ricordi
non ne rimarrà nulla proprio come
una luce all’improvviso spenta
un foglio strappato un ultimo respiro
proprio come un’impronta sulla sabbia
in un giorno afoso di prima estate
(Enea Roversi, testo inedito)